Oggi gioco a nascondino con il mondo: io mi nascondo dietro al mio teleobiettivo, e tu che mi guardi e cammini in pose naturali, non sai che ti osservo.
Ti secca?
A me diverte tanto.
Il mondo attraverso un calibro 200mm è un mondo silenzioso, fatto di lenti movimenti e di grandi avvenimenti.
Io muovo di pochi centimetri il braccio e il polso e ZAC! tutto quanto cambia, diventa più colorato, più grande, più piccolo. Lei, bella spensierata, scompare (2nda riga-1ma colonna). Poi riappare tra un lezzo e uno svolazzo.
Torno a farmi i miei fatti.
E ricordo quando ho cominciato a giocarci.
La prima impressione è di essere soli.
Respiri come un astronauta dentro lo scafo.
Bbfffffffuuuu.
Bbfffffuuuuuuuu.
Gli altri che vedi sono così distanti che non ti sentono.
Non arriva il loro odore. Puzza. Profumo.
Le parole non le distingui. Muovono la bocca come pesciolini.
E sei al sicuro, puoi catturarli nei momenti imbarazzanti o divertenti.
A volte girano lo sguardo verso di te e hai un istante velocissimo per mettere a fuoco la pupilla dell’occhio con la luce del sole che riflette i suoi pensieri di quando sognav… cavolo si è già girato verso un bar per andare a mangiare qualcosa (3za riga-4rta colonna).
Allora cammini e guardi intorno. Persone vicino a te ti sbattono accanto ma non le vedi.
Oggetti sfocati passano sotto i tuoi piedi e a lato (2nda riga-3za colonna).
A distanza di mano, non servono. Non li vuoi conoscere.
Spari in alto il cannone e guardi un piccolo dettaglio, una finestra che racchiude un silenzio misterioso (2nda riga-2nda colonna).
Forse qualcuno dorme, un signore chiede aiuto intrappolato tra il tavolino e la sedia, un bimbo gioca alla playstation.
Sempre silenzio e chiaroscuro.
Passeggi come un turista, mischiandoti alla folla esuberante.
Quante cose ti circondano, sfuggendo allo sguardo di molti, rimanendo in poche tasche?
Una meraviglia di riflessi sul fronte di una chiesa (1ma riga-3za colonna), delle finestre scalettate che sembrano complottare alle nostre spalle (3za riga-2nda colonna), una statua che conosce tutto e niente dice, alla maniera dei buoni mafiosi (4rta riga-4rta colonna), un uomo che si riposa una settimana soltanto all’anno e visita terre straniere (4rta riga-1ma colonna), un giovane brufoloso che spera di trovare una ragazza da baciare (1ma riga-4rta colonna).
Mi riempio d’aria e respiro le gioie della tranquillità.
Niente discussioni: “Girati. Sorridi. Cammina un po’, ferma!”.
Faccio quello che mi va, mi rilasso, scatto, guardo e respiro.
Quando mi va, dove mi va.
Mi siedo e mangio qualcosa di veloce.
Altri due passanti sfuggono con la loro bellezza esotica, mentre la mia amica fedele riposa al calduccio.
Decido di tornare a casa.
In autobus provo a trovare un posto per sedermi, sperando che il vetro non sia troppo graffiato dal tempo, dai pensieri che passano attraverso ogni giorno. Solitario.
Vedo la vita che scorre inesorabile attorno a noi, fatiche, stanchezze, risate e illusioni: Un cantiere sempre in corso ( 4rta riga-2nda colonna), una dolce luna che comincia a fare al sua apparizione, guardata a vista da un animale mitologico ( 3za riga-1ma colonna), un vicolo cieco che potrebbe contenere i tesori che cerco fin da piccolo ( 4rta riga-3za colonna), un cancello verso la pace del riposo finale ( 2nda riga-4rta colonna), l’ultimo bastione a memoria dei popoli che ci hanno insegnato la storia, vivendola loro fino alla loro morte ( 3za riga-3za colonna).
Scendo sonnolento e cambio stazione. Prendo un treno per casa.
Tra uno straniero che russa e un paesano che chiacchiera ad altissimo volume al telefonino fino alla prossima galleria, medito sulla giornata: saluto un monumento che emana potere e bellezza (1ma riga-2nda colonna) e sogno di affondare nel fresco di una piccola pozza nascosta tra gli alberi (1ma riga-1ma colonna).
Mi addormento sognando tutte le avventure che ho vissuto in poche ore.
Fino ad arrivare a casa, a raccontare le storie di una giornata normale, come le altre, formidabile, unica.
laghetto: calma piatta | s.pietro: sfrecciando accanto | riflesso: particolari urbani nascosti | ragazzo: dubbi adolescenziali |
ragazza: apparire per sentirsi viva | muri silenziosi: che segreti nascondono? | interno: particolare colorato | giardino: quiete finale |
luna: statua che la controlla e protegge | finestre: disallineamento della bellezza | antichità: schegge di realtà | uomo: viaggiatore, pensieroso |
orientale: concentrazione sotto il sole | centrocittà: lavori in corso | pavimenti: scale di grigiume | statua: decadenza |